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al testo di Carlo Rossi
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E poi si accende la gioia
La bellezza è come la verità, Silenziosa, non urla, non scalcia in bocca, Un retrogusto minerale, che pulisce anche Le increspature calcaree piu’ dure, Quelle che il tempo a fatica smussa Dentro di noi. E poi si accende ancora la gioia Che si lascia sfogliare, di cui, A poco a poco, Non faresti mai a meno. E come, a questo punto, come quella volta, Era il venticinque di aprile, La gioia della libertà Di ritrovarsi ad amarsi. Ripetizione voluta, alla faccia di chi mi chiede Le rime, come quella volta, Con il tuo infinito silenzio. Albeggiava, ricordo, mentre Stavamo, forse, per lasciarci. |
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